
Class Action contro Booking.com: informazioni aggiornate e chiarimenti importanti
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Recentemente, la Corte di Giustizia Europea, con la sentenza C-264/23 del 19 settembre 2024, ha stabilito che le clausole di parità tariffaria (parity rate) contenute negli accordi tra Booking.com e gli albergatori non possono essere considerate come “ancillari” e quindi escluse dall’articolo 101(1) del Trattato sul Funzionamento dell’Unione Europea (TFUE), che vieta accordi anticoncorrenziali.
È importante sottolineare che la sentenza non dichiara automaticamente una violazione del diritto della concorrenza, ma rinvia al tribunale competente di Amsterdam per una valutazione definitiva.
La class action avviata da oltre 10.000 albergatori, con il sostegno di HOTREC e Federalberghi e coordinata dalla Hotel Claims Alliance, mira a far valere eventuali diritti derivanti da questa pronuncia.
L’adesione alla class action è gratuita ed è possibile registrarsi entro il 29 agosto 2025 tramite il sito ufficiale www.mybookingclaim.com.
Booking.com ha ufficialmente contestato le interpretazioni che affermano una violazione della concorrenza, definendole “errate e fuorvianti”. La società sottolinea che la sentenza non conferma l’esistenza di pratiche anticoncorrenziali e che le clausole oggetto della causa non sono state ritenute illegali in modo definitivo.
La class action è finanziata da fondi specializzati (litigation funding). Si consiglia agli interessati di informarsi sulle condizioni contrattuali, in particolare riguardo a eventuali percentuali trattenute sui risarcimenti.
In caso di risarcimenti, è possibile considerare l’investimento in prodotti per l’hotellerie per migliorare la qualità del servizio offerto. Questo suggerimento non è collegato in alcun modo alla class action né agli organizzatori della stessa.
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